Il diario di Adele
Superati i 40 anni ricordo di aver pensato che la vita sessuale sarebbe stata in calo, che dopo una certa età, con tanti pensieri, una famiglia cui badare e le preoccupazioni quotidiane le voglie evidenti dei miei vent'anni sarebbero state messe da parte, dimenticate.
In verità i rapporti sessuali erano in calo già da tempo, non avevo alcuna voglia di stancarmi, ero a dir poco annoiata, d'altronde i nostri rapporti erano sempre stati molto fugaci. Mauro, mio marito, era afflitto dalla sindrome dell'eiaculazione precoce e a dire il vero non mi aveva mai montata come un toro, anzi, la sua erezione era talmente breve che non faceva neanche in tempo a penetrarmi che già si afflosciava. Pensai dunque che ormai era venuto il tempo delle coccole ed il sesso sarebbe diventato solo un vago ricordo.
Ma non avevo fatto i conti con i cambiamenti: con l'avanzare degli anni si era fatta strada la malizia, i pensieri morbosi erano diventati diversi, poco raccomandabili, ma incredibilmente eccitanti!
I nostri rapporti erano fatti di amorevoli baci che confluivano immancabilmente tra le mie gambe. La mia passione (ed anche quella di Mauro) era il petting. Lui sapeva bene come far vibrare le corde del mio clitoride, con sapienti colpi di lingua. Gli dicevo di immaginare di leccare un gelato e lui, amorevolmente, obbediva per farmi godere, anche se avrei preferito qualche volta un bel membro duro, nodoso, che potesse prendermi con vigore per una decina di minuti piuttosto che quei, seppur vibranti, colpetti di lingua.
Spesso la posizione che assumevamo era la classica 69, con il porco sopra di me. Si, era decisamente porco! Un giorno, poiché a lui piaceva giocare con il mio buchetto anale, cosa che invece a me infastidiva molto, pensai di fargli provare la stessa cosa, per fargli togliere il vizio. Così gli allargai le natiche, mi bagnai un dito, e cominciai ad esplorargli l'ano.
Colpo di scena. Lui assentì con piacere e lo stesso accadde a me. Provavo piacere a ficcargli un dito nel culo. Lo possedevo, mentre la sua lingua ansimava tra le mie cosce ammantate di umori.
La cosa si ripetè più volte, ma la sorpresa più bella la ebbi quando toccandogli il culo lo sentii liscio e setoso. Il porco si era depilato! Mmmmhhhhh, fu una bella sorpresa. Mi dava quasi l'idea di trovarmi a letto con un'altra donna, altra fantasia che fin'ora non ho avuto il piacere di provare. Mi piacque molto e cominciai anche io a leccargli il buco del culo, per renderlo ancora più morbido e disponibile.
Un giorno lo presi alla sprovvista. Stavamo discutendo su qualcosa, ma io sentivo crescere l'eccitazione dentro di me, sentivo il bisogno di dominarlo, di renderlo sottomesso. Avevo necessità di prendere il sopravvento su di lui: io avevo ragione e non doveva contrastarmi! Eravamo accanto al tavolo. "Girati stronzo" gli gridai. Rimase un attimo interdetto, ma si girò. "Piegati e stendi le braccia sul tavolo" Gli slacciai la cintura e con determinazione gli abbassai pantalone e boxer. Era depilato, sembrava il culo di una troia. Ero in estasi, "allarga le gambe maiale schifoso" Gli sussurrai nelle orecchie mentre lo tenevo per i capelli. Gli diedi un sonoro ceffone sul culo, ci misi una gran forza, voleva fargli capire che gli ordini li davo io. Emise un gemito quasi soffocato ed a me piacque molto sculacciarlo. "Bravo – gli dissi – non devi urlare. Qui comando io e tu devi soffrire in silenzio" e gli ficcai due dita in bocca, mentre con l'altra, tenendolo per i capelli lo spinsi a succhiare. "inumidiscile, è meglio ter te". Poi senza tentennamenti uscii dalla bocca e gliele piantai dritte nell'ano. Faceva un po' di resistenza, ma una tirata di capelli bastò a fargli rilassare lo sfintere ed a fargli aprire quel buco stretto per affondarci dentro due dita. Cominciai ad andare avanti e indietro, sempre con maggior vigore, fino a stantuffarlo come il cilindro di un motore.
Mi eccitava, mi inebriava dominarlo e renderlo mio schiavo. Ansimava e non disse nulla, mentre le mie dita sfregavano vigorosamente lo sfintere e l’altra mano gli stringeva i capelli obbligandolo a tenere la faccia sul tavolo. Gemeva e mugugnava, ma in silenzio, senza alzare la voce. Dopo qualche minuto mi accorsi che aveva i boxer invischiati di sperma.
Ricordo di aver letto che la stimolazione della prostata negli uomini equivale a quella clitoridea nelle donne. Evidentemente le mie dita avevano prodotto quell’effetto e la fuoriuscita dello sperma nel boxer. Insomma, il porco aveva goduto, aveva goduto con il culo!.
Da quella volta la mia vita sessuale è rinata.
Sfilai le dita dallo sfintere del mio servitore e raccolsi lo sperma dai boxer per usarlo come lubrificante su quel buchetto ormai infuocato. Mi piaceva l’idea di mettergli lo sperma nel culo.
Avevo le cosce fradice di umori. Gli porsi le dita sulle labbra e lui, senza proferire parola capì subito che doveva ripulirmele e così fece. Poi mi sdraiai sulla poltrona, con le cosce spalancate: "Vieni qui in ginocchio, frocetto, vieni a leccare la tua padrona, falla godere" gli dissi.
Fu travolgente, e molto appagante, ma adesso volevo di più, volevo una puttanella al mio servizio 24 ore su 24 e l'unica possibilità era quella: trasformare mio marito in una servizievole schiava. Proprio così, schiava, non schiavo. Avevo intenzione di femminilizzarlo, l'idea mi eccitava da morire. Non lo sapevo ancora, ma quel percorso avrebbe dato nuovi impulsi alla nostra vita sessuale, avrebbe risvegliato voglie da troppo tempo sopite.
Cominciai a cercare su internet, avevo necessità di aggiornarmi, di capire se queste fantasie erotiche erano inusuali. Dopo qualche giro sul web trovai l'ispirazione:
www.gabbia.com sembrava la community più accreditata, si parlava di BDSM con molta professionalità ed il livello degli iscritti sembrava davvero in linea con le mie esigenze. Trovai tante situazioni intriganti ed interessanti, ma soprattutto tante coppie che grazie allo scambio dei ruoli maschio/femmina avevano risvegliato i sensi. Scoprii che esistono gli strapon, delle imbragature leggere e poco invadenti che riportano anteriormente un fallo finto, fatti apposta per sottomettere i mariti!
Ero confusa, tutti quei cambiamenti in così poco tempo mi avevano fatto venire qualche dubbio. Pensai che forse avevo sposato un gay!! Ero terrorizzata da quel pensiero, ma i dubbi furono fugati da qualche domanda un po’ pepata. Altro che gay, il porco adorava la figa. Mi aveva confessato che avrebbe voluto scoparsi altre donne ed avrebbe offerto volentieri la sua lingua ad altre! Ovviamente non glielo avrei permesso affatto, anzi, per ripicca pensai che avrei seguito sul serio il mio primo istinto. Avevo deciso: lo avrei trasformato in una puttanella succhiacazzi e rotta in culo. Lo avrei usato solo per farmi leccare tra le cosce, tanto il suo cazzetto da pochi secondi e via non mi serviva.
Gli dissi di tenersi sempre depilato il culo, lo volevo morbido e vellutato come quello di una troia. Mi serviva sempre pronto ad essere sodomizzato, mi piaceva molto l’idea di vederlo sfondato. Mi adorava, il porco, avrebbe fatto qualunque cosa per la sua regina. Ogni volta che mi veniva voglia mi facevo leccare tra le cosce e mentre la sua lingua accarezzava le grandi labbra e poi il clitoride la mia immaginazione viaggiava sul binario della perversione. Adesso però volevo anche un cazzo resistente, mi serviva una scopata, e quel porco non ce la faceva, aveva una lingua eccellente, ma il membro che aveva tra le gambe si afflosciava sul più bello.
"Domani farai shopping" gli dissi. "Cercherai un pornoshop per fare un po' di acquisti intelligenti. Voglio cominciare a divertirmi con la mia schiavetta, cioè con te, amore mio :). Servono: uno strapon, un frustino da cavallo, delle manette e delle corde. Avvertimi quando avrai fatto acquisti".
L'indomani il compito era già stato espletato, non avevo dubbi. Ma aspettai qualche giorno prima di provare quei nuovi strumenti di gioco. Gli consigliai di andare in un centro specializzato per depilarsi per benino.
Una sera sotto le lenzuola lui cominciò a palpeggiarmi. Sentivo crescere l'eccitazione, cominciai a mordergli i capezzoli e mi accorsi che aveva tolto tutta quella peluria fastidiosa. Sembrava una troia con le tettine. Strinsi con forza le sue natiche morbide e vellutate, mi eccitava il porco, così gli chiesi di indossare lo strapon per chiavarmi con decenza, visto che il suo pene durava solo pochi secondi. "Ma io devo dare sfogo alla mia virilità" rispose. "Non mi interessa, mi scopi come dico io – rimarcai – poi se vuoi ti concedo di farti una sega più tardi, sbrigati, porco".Con un po' di imbarazzo indossò lo strapon e dopo aver lubrificato la mia passera con la lingua, quando si accorse che era sufficientemente bagnata, cominciò a fottermi. Lo sentivo finalmente dentro di me, era eccitante, mmmmhhhh aahhhhhh, mmmmhhhh, siiii, ahhhhh, siiiiii, mmmmmmhhhhhh. Dai daiiiiiiii, fottimi, scopamiiiiiii, mmmmmmhhhhhhhhh, aaaaaahhhhhh, siiiiiiiiiii, siiiiiiiiiii, siiiiiiiiiiii. Avanti e indietro, come non mai, mi fece sentire davvero la sua regina. Ma quella sera in realtà si accese un'altra lucina...
"Adesso – gli dissi – puoi farti una sega e sfogarti anche tu. Sei stato bravo, finalmente hai scopato tua moglie, ma dobbiamo lavorare di fantasia se vogliamo recuperare il tempo perduto"
Passarono diverse settimane da quella volta. Io nel frattempo avevo avuto modo di arricchire i miei sogni erotici ed una sera, con l'eccitazione in crescita, gli dissi che avrei voluto renderlo troia. Volevo provare la sodomia. Gli brillarono gli occhi e fu tradito dal boxer che mostrava tutta la sua eccitazione. Ma lo raffreddai subito. "Non ho nessuna intenzione di darti il mio culo, sarò io che prenderò il tuo!" Trasalì in volto, ma sapeva bene che avrebbe dovuto sottomettersi alle mie voglie se voleva che continuassimo ad avere un buon rapporto.
"vieni qui – gli dissi – lo sai che mi piace il tuo culo. Voglio prenderti. Voglio dominarti, scoparti, fotterti. Ti voglio mio, perciò rilassati e preparati. Anzitutto levati questi boxer e indossa un mio tanga che ti sta sicuramente meglio" Ubbidì anche se con qualche titubanza. "prendimi i trucchi in bagno, dovrò metterti un rossetto da troia per renderti simile ad una puttanella, poi un bel cerchietto nei capelli e delle calze nere" Dopo qualche minuto la trasformazione era già a buon punto.
"Adesso però dobbiamo far sparire il pacco, perciò infileremo un cappuccio alle palle ed al cazzetto moscio, un cappuccio che ti costringerà al riposo: con un bel cordino provvederò a stringere per benino il cappuccio in modo da inibirti l'eccitazione."
"Ma così io non godo" accennò il porco.
"Infatti non devi godere tu, ma io!!!!!" ribadii guardandolo dritto negli occhi.
Con il rossetto, il cerchietto nei capelli, le calze e soprattutto le mutandine rosa era davvero invitante. "Ora aiutami ad indossare lo strapon, ti sei divertito ad usarlo su di me l'altro giorno, adesso mi diverto io" Mi aiutò diligentemente, con delicatezza provvide a sistemare l'imbragatura, al termine della vestizione provai una sensazione nuova, adesso ero io al comando, ero io a dirigere i giochi ed ero eccitatissima, non vedevo l'ora di provare il mio nuovo giocattolo.
"Dai una bella ciucciata al mio cazzo, fammi vedere quanto sei puttanella – gli sussurrai tenendolo per i capelli – ciuccia bene, mi raccomando, ti conviene che sia ben lubrificato, lo sai." Tremava, la puttanella, ma tremava per l'eccitazione, lo sapevo e vedevo il cappuccio gonfiarsi, ma non aveva speranze, lo avevo stretto per benino ed il suo cazzetto poteva starsene a cuccia, non c'era abbastanza spazio per renderlo turgido. Quest'idea d'inibizione mi rendeva ancora più eccitata.
Era bravo a ciucciare, già immaginavo la scena con un cazzo vero. "Adesso basta. Voltati. Ti voglio a pecorina sul letto, ed apri bene il culo. Ecco, così, bravo." Presi il fallo tra le mani ed appoggiai la cappella all'ano, poi cominciai a spingere, lentamente, per farlo entrare senza procurargli troppo dolore, d'altronde era la prima volta ed un po' di delicatezza non guastava. Lo vidi scivolare dentro, farsi strada tra quelle natiche maschili, ma eccitanti come non mai. Ansimava la troia, lo afferrai per i capezzoli, stringendoli per aiutarmi nella spinta con i fianchi. Sentivo un po' di attrito. Strinsi più forte i capezzoli e gli sussurrai di rilassarsi perché quella era la prima volta, ma ne sarebbero seguite decine se non centinaia. "Rilassati. Pensa ad un cazzo vero, magari un giorno lo troviamo pure uno stallone che ti incula davanti a me". D’un tratto mi accorsi che era entrato, si era rilassato e la cappella di quel membro di gomma era scivolata dentro. Quando entrò tutto cominciai ad andare avanti ed indietro aumentando il passo man mano che stantuffavo. Ero bagnatissima, non pensavo di arrivare a tanto. Stavo dominando il mio uomo, trasformato in troietta. Ansimava, provava piacere con me, eravamo sincronizzati. Siiiiii, aaahhhhh, aaahhhhhh, aaaahhhhhh, siiiiiiiiiiiiii, aaaaaaahhhhhhhhh. Spingevo con forza adesso, con violenza, e sentivo l'eccitazione salire sempre di più. Dopo qualche minuto sganciai il fallo dalla cintura, lasciandolo piantato nel culo di Mauro, lo feci distendere con la schiena sul letto. Lo baciai in bocca con foga, sentivo il sapore del rossetto e provai una strana ed ulteriore eccitazione. Ero in estasi. Mi misi a 69 con le cosce oscenamente aperte sulla sua faccia e gli ordinai di leccare, leccare e leccare la sua signora e padrona. Da quella posizione potevo godermi anche lo spettacolo di quel membro di gomma piantato nel culo depilato. Sembrava molto grosso, ma pensai già che avrebbe dovuto allenare lo sfintere tutte le settimane perché da un calibro molto grosso avevo intenzione di passare a quello enorme! La sua lingua era una poesia, sapeva benissimo come stuzzicarmi, ma oggi l'eccitazione era particolarmente alta e l'orgasmo fu travolgente. Alla fine gli tolsi il cappuccio dai genitali e toccandogli le palle sentii che erano belle gonfie. "Bravo, adesso fatti una bella sega, te lo meriti" Mi guardò e mi chiese di prenderglielo in bocca. "va bene, ma avvertimi quando sborri, lo sai che non mi piace". Il porco ci mise pochi secondi, mi riempì la bocca di sperma, ma sapeva perfettamente che non era di mio gradimento. Senza alcuna esitazione lo baciai riversandogli nella gola tutto il liquido acre. Lo baciai ancora ed ancora, fino a quando ingoiò tutto.
"Sei un fottutissimo porco – urlai – adesso ti è andata bene che ti ho fatto ingoiare il tuo sperma, ma alla prima occasione ti farò leccare quello di un altro uomo. Stronzo!!"
Mauro era follemente innamorato, avrebbe fatto qualunque cosa per accontentarmi. Si scusò a lungo, dicendo che non lo avrebbe fatto più, ma ormai me l'ero segnata...
Dopo questo scambio di ruoli ci rilassammo, ci abbracciammo e ci coccolammo, eravamo innamorati, senza alcun dubbio e pensammo che un po' di innovazione nel nostro rapporto era quello che ci voleva.
Nei giorni a seguire tutto sembrava stesse andando a gonfie vele. La troietta tutte le sere mi massaggiava la schiena ed i piedi, ma senza rapporti sessuali. Unica variante l'abbigliamento del porco che da quella volta aveva avuto ordini ben precisi da me: doveva indossare esclusivamente mutandine femminili, anche durante il giorno e doveva tenere sempre la depilazione sotto controllo. "Sei la mia troia, maritino caro. Ti voglio così da ora in poi" Gli dicevo.
Dopo tre settimane aprendo l'armadio trovai lo strapon e mi venne un fremito. Quella sera ci lasciammo andare come la volta precedente. Avevo finalmente trovato nuovi stimoli. Ma durante l'amplesso, quando gli feci leccare il fallo di gomma accadde qualcosa di particolare. Immaginai di fargli ciucciare un cazzo vero. Poi la fantasia prese il sopravvento ed immaginai un amante ben dotato che potesse soddisfare anche le mie voglie. Insomma, Mauro ogni tanto mi scopava con il fallo finto, che era più durevole di quel cosino floscio che tenevamo ormai sempre chiuso nel cappuccio, ma l'idea di un bel pezzo di carne non mi dispiaceva affatto.
Il giorno dopo andai al computer e provai a fare qualche ricerca. Mi imbattei in un sito molto singolare thecuckold.com dove le coppie erano formate da mariti consapevoli del proprio stato di inferiorità. Le coppie iscritte erano formate da uomini e donne che si amavano alla follia e per questo le mogli si offrivano a dei bull, degli stalloni, in grado di farle stragodere, con il benestare dei mariti, cornuti e consenzienti. Ne parlai con la schiava, che ovviamente acconsentì. "Per il tuo piacere farei qualunque cosa, vederti scopare con un altro mi renderebbe felice. Sentirti mugolare dal piacere, vederti finalmente valorizzata, amata e trattata come si deve ad una regina potrebbe solo rendermi compiacente e collaborativo" questa fu la sua dolcissima risposta.
Avevo la mente inebriata, prima di allora non avrei mai immaginato di desiderare un rapporto a tre con uno sconosciuto, ma ne fui piacevolmente sorpresa. Misi subito un annuncio tutto nostro. Con il consenso di mio marito potevo cercare un compagno di giochi che potesse farmi rivivere la gioia del sesso senza inibizioni.
Dopo qualche ricerca rispose una coppia di quarantenni. Dalle foto mostrateci il bull aveva un arnese niente male e la sua compagna era in splendida forma, con un seno davvero sensuale. Ci incontrammo in un hotel. Ero imbarazzata ed anche mio marito. Anche per loro era la prima volta, ma Adolfo, così si chiamava lui, sembrava molto determinato. Dopo quattro chiacchiere ed un aperitivo cominciò ad accarezzarmi i capelli e ad annusarmi sul collo. Il mio cornutello rimase seduto su una poltroncina, mentre Valeria, la lei di coppia, mi si avvicinò e disse "possiamo provare a baciarci? Mi ha sempre intrigato..." Non me lo feci ripetere due volte. Dopo qualche minuto eravamo tutti nudi nel letto e mentre mio marito leccava Valeria tra le gambe Adolfo si divertiva a passare il suo arnese, di dimensioni ragguardevoli, dalla bocca di Valeria alla mia. Era tutt'altra storia rispetto a mio marito, devo ammetterlo. Ad un certo punto mi ritrovai a cosce aperte con Adolfo pronto a scoparmi. Valeria ed io ci baciavamo, le mordevo i capezzoli e lo stesso faceva lei con me. Ero inebriata, afferrai mio marito per i capelli e lo indussi a leccarmi tra le cosce, volevo che vedesse in primo piano il cazzo di Adolfo mentre si faceva strada dentro di me. Leccava, leccava figa e cazzo, proprio come avevo immaginato. Lo stavo rendendo una zoccola. Adolfo non si fermava mai, non so per quanto tempo, dieci, forse venti minuti, di erezione continua. Una scopata così non l'avevo mai fatta in vita mia. Mentre Adolfo mi stantuffava la lingua di mio marito toccava le corde giuste del clitoride. Ero estasiata, nel letto con mio marito, presa con vigore da un cazzone favoloso, mentre mi scambiavo baci saffici con Valeria. Ero esausta, ma assolutamente soddisfatta. Quando Adolfo tirò fuori quel membro enorme mi chiese di prenderlo in bocca. "Noi condividiamo tutto" risposi, afferrando Mauro per i capelli. Mio marito si tirò indietro, ma io lo spinsi con fermezza verso la cappella lucida e lubrificata. "Succhia, fammi vedere come fai i pompini, devi imparare a farli bene e con l'ingoio, perché ogni volta che mi farò scopare da uno stallone le palle le lascerò svuotare a te. Poi visto che ti piacerebbe tanto sfondarmi il culo e considerato che te lo puoi scordare, ho pensato che la prossima volta farò provare a te questa soddisfazione. Cercheremo uno stallone che possa romperti il culo come si deve. Adesso ciuccia e ingoia" .